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Wen-sday, NO Wednes-day (oppure: come si pronuncia "mercoledì" in inglese)

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Non so come sono arrivato a questo video che ha ormai 10 anni. Mi faccio una risata imparando pure qualcosa di utile. (continuo a dire wednesday come se fosse un weddings' day ...) Due note. - Per un italiano la parte più difficile sia prima capire che in italiano esistono due tipi di esse e due tipi di zeta (dice mia madre "lo zucchero non è dolce" ). Superato questo scoglio, scoprirà che l'inglese non ha la differenza fra s sorda e s sonora. Tutto diverrà più semplice. - La vocale dell'"uomo morto" ( lo scevà: ə ) mi ha fatto scompisciare. In italiano non c'è ma in tante altre lingue in Italia o in italiani regionali esiste.

L’inversione di Andromaca

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Ettore e Andromaca (1963), de Chirico, Firenze Andromaca cara, Ti aspetto e ti ardo. Persi lo smalto dopo quella vicenda, dove sconfissi il mostro e vincemmo la guerra. Rimasi menomato, affranto ma felicemente pieno del nostro piccolo focolare. Non immaginavo però che davanti al camino dovessi stare sempre io, ad alimentare un fuoco sempre un attimo prima che si bruci. Sorte vuole che mia corazza è la pazienza, mio scudo l'ironia. Condividere lo stesso talamo e non le stesse vite... Guarda: può starmi anche bene se fai il tuo bene. Rimani incorruttibile così come sei e noi saremo incorruttibili insieme. Ti aspetto e ti ardo. Tuo. (l ’ avevo scritta per questo blog e la riposto qui)

Non esiste nessun demiurgo - parte 3

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Senza un mondo in cui vivere, senza un tempo da trascorrere, senza avventure da intraprendere, i nostri personaggi erano confinati nella fantasia di ciascuno, le nostre schede erano carta straccia. Ci trovammo all'improvviso nel nulla. Pregammo Francesco ( il mio primo master e master dell'intero gruppo prima di me ) di guidare il prossimo gioco: il massimo che ottenemmo furono nuove schede di personaggi che mai nessuno interpretò. Qualcosa di simile a un'idea mai pensata. Ci saremmo potuti accontentare di giochi di ruolo "normali", come guardie e ladri o cose simili, ma il fascino e la complessità di quel gioco erano inarrivabili. Mi ricordo ancora che ci siamo posti lucidamente il problema. Eravamo sempre a casa di Marco ( di cui ho già raccontato le grandi doti strategiche ) e scalpitavamo per capire come uscire da questa situazione. Fu vano volgersi all'impegnatissimo Giovanni, il master degli altri prima che li affidasse a Francesco. Realizzammo su

Non esiste nessun demiurgo - parte 2

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Sette locuste grandi quanto cavalli muovevano disperate alla ricerca di cibo da masticare: manicaretti come noi avventurieri potevamo fare al caso. Eravamo in inferiorità numerica, io preferivo bersagliare le bestie dalla distanza, magari intrappolarle con dei fili magici appiccicosi che facilitassero la loro eliminazione o la nostra fuga. Guardate, ci furono polemiche: secondo il gruppo, ero uno scellerato a sprecare con così tanta leggerezza il potere magico che custodivo. In particolare venni screditato da Marco, che apparentemente ne sapeva più dentro e fuori dal gioco e quindi ogni sua posizione diventava decisione. Feci quindi un passo indietro. Fonte: rpg.net I miei compagni di peripezie, invece, si fiondarono risoluti contro le locuste, facendone fuori ahimé soltanto una a causa di una serie sfortunata di eventi; [0] furono accerchiati poco dopo. Quelle locuste secernevano uno stranissimo veleno, che paralizzava i malcapitati senza però far perdere loro coscienza.

Non esiste nessun demiurgo - parte 1

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Ciao Volpe . Ora che ti sei laureata e puoi subire smottamenti, ti confesso un segreto: non esiste nessun demiurgo. Quello che tu attribuisci a una figura mitica è la proiezione di ciò che magari vorresti essere, o forse in cui riponi un eccesso di stima. Sta di fatto che il "demiurgo" è il complemento di ciò che sei. Ciò che non sei lo proietti in qualcosa di metafisico, oppure in esseri - seppur fisici - comunque ritenuti possessori di capacità soprannaturali. Questo può essere in qualche modo un meccanismo che aiuta in momenti difficili. Alla lunga, però, rischi di delegare una tua realizzazione a soggetti terzi, quand'anche inesistenti, provocando quindi un'inibizione delle tue possibilità. Mi dispiace scombussolare un tuo pensiero, ma - nelle funzioni che mi attribuisci - ci sarà pure quella di dissolvere i veli che ammantano il reale... no? Vorrei raccontarti una storia di "emancipazione", sperando che ti aiuti a metabolizzare il concetto. P

A quale Paese devo tornare?

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fonte: Avvenire.it Questo cartello è apparso al raduno di Pontida della Lega Nord. Ha scatenato un botta e risposta sul quotidiano Avvenire, diretto da Marco Tarquinio. Ho inviato la lettera seguente al direttore. Non mi è stata pubblicata, la pubblico qui. Caro Direttore, sono un lettore occasionale e piuttosto particolare di Avvenire. Ad esempio, leggo con interesse gli interventi del collega Fulvio Scaglione, uscendone sempre arricchito. Mi inserisco nel solco delle due lettere ( prima e seconda ) apparse recentemente in rubrica. Sono in particolare solidale con la signora Samanta che ha subito minacce. Invito la signora a denunciare tempestivamente all'autorità quanto accaduto. Sono uscito formalmente dalla Chiesa Cattolica Apostolica Romana per professione di apostasia e perché nel paese in cui lavoro pagherei più tasse se contassi come cattolico. Sono ateo - più precisamente apateista - e sostenitore dell' UAAR , ma non ho mai fatto una tessera. Le scri

der Letzte der Klasse

Questa nota l'ho scritta a lezione. Almeno una volta nella vita, è fondamentale sentirsi l'ultimo della classe, esserlo fino in fondo e capire quanto sia facile essere lasciati indietro. Sto seguendo un corso di programmazione. Il corso è presentato in inglese, ma viene dato in tedesco. Anche le diapositive sono tedesche, quindi mi tocca tradurle. C'è da notare come sono stato avvisato della lingua del corso prima di iscrivermi, e come non me la sia sentita di far notare la differenza fra quello che sta scritto su internet e quello che effettivamente avviene. Seguo il corso coi miei compagni di dottorato, che per interesse reciproco mi danno una mano a tradurre gli esercizi che bisogna sottoporre al docente alla fine di ogni giorno. Fino a ieri ce l'ho fatta anche traducendo le diapositive con traduttori automatici durante la lezione. Da ieri è cambiato tutto: le diapositive sono caricate sul sito dopo la lezione, rendendo inutile la mia presenza durante la stessa.