der Letzte der Klasse

Questa nota l'ho scritta a lezione. Almeno una volta nella vita, è fondamentale sentirsi l'ultimo della classe, esserlo fino in fondo e capire quanto sia facile essere lasciati indietro.

Sto seguendo un corso di programmazione. Il corso è presentato in inglese, ma viene dato in tedesco. Anche le diapositive sono tedesche, quindi mi tocca tradurle. C'è da notare come sono stato avvisato della lingua del corso prima di iscrivermi, e come non me la sia sentita di far notare la differenza fra quello che sta scritto su internet e quello che effettivamente avviene.
Seguo il corso coi miei compagni di dottorato, che per interesse reciproco mi danno una mano a tradurre gli esercizi che bisogna sottoporre al docente alla fine di ogni giorno.
Fino a ieri ce l'ho fatta anche traducendo le diapositive con traduttori automatici durante la lezione. Da ieri è cambiato tutto: le diapositive sono caricate sul sito dopo la lezione, rendendo inutile la mia presenza durante la stessa. Ieri non ho sollevato la cosa perché ho fatto tardi: la notte precedente sono stato bloccato in collina perché non partivano i treni, e arrivato a valle la metropolitana era già chiusa. Oggi sollevo il problema alla docente, chiedendo le diapositive per seguire almeno lo scritto.
"Metto le slide dopo la lezione". "Il corso è in tedesco". "Perché non l'hai detto ieri?". Insomma, il mio problema non viene nemmeno preso in considerazione. Mi innervosisco, borbotto, sto in silenzio.
È evidente come con quelle risposte la mia partecipazione a lezione non migliorerà, anzi sarà ancora più sofferta. Il punto è che questa decisione viene fatta a metà corso, una scorrettezza per chi ha seguito al meglio delle proprie possibilità fino ad ora. Se avessi saputo da principio che le slide fossero fornite dopo la spiegazione, forse avrei deciso di non seguire o mi sarei attrezzato diversamente. Ora che sono a metà, tenterò di riparare il danno in qualche modo, un'offesa molto minore rispetto all'intelligenza della docente, che risponde in quel modo per evadere il problema.
Quello che più mi fa incazzare è che non ho avuto la lucidità di rispondere a tono. Mi innervosisco con poco e non mantengo l'autocontrollo perché mi sembra allucinante che così si gestisca un confronto. Questo significa anche che non ho imparato niente dall'esperienza universitaria, che le tare mentali che mi portavo prima sono ancora tutte lì. Ci devo convivere, devo capire come fare. A parità di argomenti, la differenza fra un ottimo polemico e un pessimo lamentoso sta tutta qua. Poiché lascio volentieri alle prefiche fare le lamentose, la prossima volta è meglio che mi sottraggo al confronto, che mi sto zitto se non ho la serenità necessaria.

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