“Questo pezzo è dedicato ad Eluana Englaro. Alle persone che con mancanza assoluta di rispetto hanno gridato, hanno sentenziato e mosso gli animi dell’ignoranza per meri scopi elettorali, invocando falsità in nome di una morale pseudo-cattolica priva di qualsiasi senso in questo caso specifico. A volte il silenzio è l’unica cosa che si vuole e si chiede al mondo.”

IL SENSO

Riesco a vedere solo il vuoto dei tuoi occhi ormai
Ma non è paura
E’ un lento scivolare via il tuo, è un’esile speranza
Ma non è paura
Un silenzio freddo e lungo diciassette anni qui
Tra queste bianche mura
Voglio il rispetto per una scelta presa da me per me
Io guscio vuoto
Voi smorfie di dissenso
Io fredda macchina
Che scivola sul tempo
E poi il silenzio
Prese il sopravvento
Il mattino arrivò urlando
Io son sempre pronto
Un istante di lucidità
Respira respira
Il petto che si gonfia
Lo scorrere del tempo
Nell’attimo di tregua il senso
E poi il silenzio
Prese il sopravvento
Il mattino arrivò urlando
Io son sempre pronto
Un istante di lucidità
Respira respira
Il petto che si gonfia
Lo scorrere del tempo
Nell’attimo di tregua il senso
Respira respira respira
Vivo qui all’inferno privo di qualsiasi dignità
E tu non hai una cura
Non sento nessun dio qui non sento nessun perdono
Solo le vostre paure
Sognavo una vita normale
Ma qui di normale c’è
Solo il ticchettio di una macchina che mi permette di respirare
Voglio il rispetto per una scelta presa da me per me
Io guscio vuoto
Voi smorfie di dissenso
Io fredda macchina
Che scivola sul tempo
E poi il silenzio
Prese il sopravvento
Il mattino arrivò urlando
Io son sempre pronto
Un istante di lucidità
Respira respira
Il petto che si gonfia
Lo scorrere del tempo
Nell’attimo di tregua il senso
E poi il silenzio
Prese il sopravvento
Il mattino arrivò urlando
Io son sempre pronto
Un istante di lucidità
Respira respira
Il petto che si gonfia
Lo scorrere del tempo
Nell’attimo di tregua il senso
Respira Respira Respira
Splendida mi saluterà
L’alba che
Non vedrò più
Io non ho mai chiesto niente
Io non ero nulla per voi ne’ così doveva essere, per sempre
Io non so chi siete voi, lupi che ringhiate sul tempo che non ho
E poi il silenzio


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