Cui Prodest?


Cosa ho trovato! HAhaHA! Come mi diverto!


Stamattina, 26 novembre 2008, l'ennesima mortificazione e conferma della mancanza di misura dei docenti. Ben 30 secondi scanditi dall'azione, infantile, di qualche studente birbante, esasperato dal continuo sedere e dal continuo nozionistico assorbire, durante il cambio d'ora. Che a 18 anni si sia irrequieti, è giustificabile. Che si esageri, no. Non perché non si segua la disciplina, bensì perché si possa disturbare lo studio altrui. La scuola, infatti, è adibita allo studio, né dunque al gioco, come direbbero pedagoghi (e non pedagogisti), né alla verifica, come tal altri sostengono. L'esagerazione c'è stata, ma nell'ambito delle esagerazioni è stata di lieve, se non minima, entità. Sembra un ossimoro, tale "lieve esagerazione", ma riflettere su cosa si consideri esagerazione è d'aiuto: "esagerazione" è andare fuori dallo schema prefissato. Ex(fuori)-agito(agire), agisco fuori dal buonsenso. Non è specificato se fuori "nei pressi", né se fuori "agli estremi antipodi"... "La disciplina è affidata all'autocontrollo degli studenti e alla responsabile vigilanza dei docenti" [Regolamento d'istituto]. Dunque i docenti hanno il dovere di richiamare gli studenti qualora l'autocontrollo venga meno. S'è fatto, chapeau. Ma la misura? La reazione deve essere proporzionale all'infrazione. Un po' come avviene in diritto: ad entità di delitti differenti si associano pene differenti (e questo l'uomo l'asserisce dai Babilonesi a Bobbio). In ambito scolastico, quindi didattico, dove s'impara, la procedura è un tantino diversa: c'è prima l'avvertimento, poi la sanzione nel caso di recidiva. Bisogna, però, avere equilibrio nella reazione: comprendo che l'errare è caratteristica di ogni essere umano, ma evitiamo che questa esagerazione di toni sia la costante della nostra vita scolastica: si vanificherebbe l'azione armonizzatrice che ampiamente si è di-battuta durante questi anni. Ho avvertito questa insurrezione come un attentato alla mia opinione, come poi si è verificato: un momento di richiamo in nome della (mancata) disciplina - o del senso della disciplina, che disciplina non è? -... Il pergiungersi d'un docente totalmente alieno a quello che si sciupa in un dibattito (impari) con tentata apologia. Una mezza arringa per "ammettere" l'estraneità dalle colpe (perché sembra più che asserire la propria estraneità è come confessare una propria colpa). Il subentrare del docente di quell'ora, evidentemente imbarazzato del ritardo. Il nulla di fatto. Un incipit di richiamo, dai toni più smorzati ma sulla stessa falsariga. Tento dunque di cercare un dialogo, azzardare un'analisi di cosa fosse successo ad un professore che tutto sommato pergiunge alla conclusione del teatrino. Ma, difensiva! -Ad ognuno il suo ruolo!- Io, studente. Lei, professore... Non sapevo come continuare, cosa dire, se un "Non lo metto in dubbio..." probabilmente proseguito da un imposto silenzio di chi crede di detenere la verità, o un "Non c'entra emeritamente un cazzo!" che non avrebbe sicuramente smorzato i termini della discussione, che avrebbe causato un dibattito amplificato nella migliore delle ipotesi e una estrema arringa sulla maleducazione dei giovani d'oggi... E nemmeno avrei avuto da ridire sull'arringa, con cui concordo, "i giovani d'oggi son maleducati", ma lo viene a dire proprio a me che più che maleducazione mi caratterizza, da taluni ritenuto un difetto, una vivacità mentale che mi costringe ad esprimersi tramite la parola?... Non mi salva nemmeno l'appello all'assenza di responsabilità dei professori poiché gli studenti coinvolti (ipoteticamente) nel fatto sono tutti maggiorenni e pagano in prima persona le loro facezie. Insomma, un dibattito (? aggressione...) atto a salvare la disciplina, in cui la Destra Hegeliana che conserva ciò che reale perché necessariamente razionale, ha la meglio sulla Sinistra Hegeliana che tenta raffazzonando di instaurare il razionale nel reale ove non ci fosse. Ancora una volta, la Destra vince. Soprattutto perché l'indomani c'è la verifica in classe e personalmente non mi va di perdermi un'esercitazione... Intanto, mi preoccupo: superficiali interpretazioni del fatto causerebbero un irrigidimento degli "spazi di movimento" degli studenti: chi vuole sa anche andare di nascosto fuori al bagno e farsi i cavoli suoi; chi invece tenta di creare un momento di discussione, ZAM!, al rogo! il satanico? il polemico!

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